Borghi brembani

Borgo di Cerro

UN PO DI STORIA

Cerro

Numerose piccole contrade, sparse sulle pendici del Monte Cerro, compongono Cerro di Brembilla. Cadamone, Fustinoni, Chigavacca, Malvesuta, Cerro Foppa, Culo d’Asino, Ghiolo, Boscalone, Ca’ Donzelli, Finiletto. Il borgo di Cerro in Valle Brembilla si raggiunge facilmente in 10 minuti d’auto percorrendo la comoda strada asfaltata che sale appena prima del centro di Brembilla; lasciata la strada carrozzabile, occorre percorrere un breve tratto di mulattiera. Cerro Foppa è una delle più antiche e popolate contrade della zona. Cerro è posta su un modesto falsopiano in una conca protetta a valle dalla ripa (la rìa di Pùcc) e, a monte, da un piccolo rilievo, sembra scrutare dal basso le contrade di Rudino, Boscalone e Culo d’Asino, mentre dall’alto è dominata dal Pizzo Cerro e dal Corno (Còren). Un tempo i terrazzamenti più soleggiati, posti sulle rampe del falsopiano, erano tutti coltivati a granoturco, frumento, fagioli e patate. Oggi nel borgo di Cerro si estendono solo prati e boschi, con piccoli orti vicini alle abitazioni.

Il Video del Borgo

Il borgo di Cerro risale nel nucleo più antico al ‘500, mentre i piccoli insedimanenti circostanti al ‘600 e ‘700. Nel 1830 Cerro contava 43 abitanti, distribuiti in 8 nuclei familiari, che portavano tutti lo stesso cognome, Carminati. Oggi a Cerro vi risiedono in modo permanente una dozzina di persone suddivise in quattro famiglie. Una bella fontana in pietra testimonia la presenza di una sorgente, posta al centro a poca distanza dal sentiero che sale al borgo di Rudino, che fornì l’acqua necessaria al borgo fino agli inizi del ‘900. La maggior parte delle abitazioni sono state ristrutturate, alcune sono in fase di restauro. Ai tempi Cerro di Brembilla era famosa l’osteria del ‘Mirlì’, punto di riferimento per i cerresi e passanti per il vino, il pane, la ‘boseca’ e per le immancabili partite di ‘mura’ e carte. Dopo la chiusura di questa osteria era seguita l’apertura dell’osteria del ‘Cacciatore’ poi chiusa megli anni ’70.

Lungo la mulattiera che attraversa il falsopiano vi sono due cappellette (santelle) che segnano la devozione delle famiglie della contrada; una di queste ricorda i morti della pestilenza e mostra l’Immacolata con affiancati San Pietro e Sant’Antonio. All’entrata della contrada di Cerro negli anni ’40 fu costruita una ‘santella’, dove è stata collocata l’antica statua dell’Annunziata festeggiata con solennità all’inizio ‘900. La statua vestita, per ordine del Vescovo, doveva essere bruciata e sostituita, ma alcuni abitanti si opposero e la misero in questa ‘santella’. Rudino, piccolo e grazioso borgo situato poco sopra e di fronte a Cerro Foppa di Brembilla, a 700 mt s.l.m. tra la valletta omomìnima e quella del Boscalù. In bella vista la piccola chiesetta dell’Annunciata col suo rustico campanile. A Cerro è zona di interesse archeologico, sono stati infatti rinvenuti nel 1975, una punta di freccia peduncolata e una collana, attribuibili all’età del rame, esposti nel Museo della Valle di Zogno, rinvenuto anche nel 1989, un pesce fossile di notevoli dimensioni. La chiesetta dell’Annunciata fu costruita nel 1910 su un primitivo oratorio del ‘600. Il pittoresco campanile è, diversamente dalla chiesetta, e’ privo di intonaco, ma con l’apparato murario perfetto e ben conservato.

Ca’ Donzelli (Valle Brembilla), posta a 761 mt s.l.m., un piccolo e stretto passaggio al centro del quale si allunga l’antica mulattiera, entra nel piccolo borgo costeggiando sulla destra la chiesetta, costruita dalla famiglia Pesenti (Pèzza) verso la metà dell’800. Il nome Ca’ Donzelli risale alla prima famiglia insediata nella località, mentre l’epoca di costruzione, basandosi sulle caratteristiche dell’architettura muraria (arcate in pietra di porte e finestre) e sulle inferriate, dovrebbe risalire al ‘500. Alcune case sono state ristrutturate nel secolo scorso, conservando ancora integre le lobbie in legno, singolari quelle triangolari. Ca’ Donzelli, verso la fine dell’800, poteva vantare anche un tornio attrezzato di mola a cinghia per la rifinitura di ‘baslòcc’, baslete, baslutì e pestù de sal’. Nel 1830 nel piccolo borgo di Cà Donzelli abitavano 25 persone in 5 gruppi familiari. Oggi il borgo è praticamente disabitato, frequentato saltuariamnete da poche persone per le manutenzioni delle vecchie case, la cura dei terreni e il pascolo delle mandrie.

Boscalone, piccolo gruppo di abitazioni arroccate su un costone del Pizzo Cerro a 740 mt s.l.m. tra la valletta omonima e quella di Camerata. Ottima posizione soleggiata e gode di un panorama incantevole sulla Valle Brembilla. Numerosi i terrazzamenti delle antiche coltivazioni di granoturco e frumento e, a monte, un’ampia macchia di pascolo verde con alcuni capanni per l’uccellagione. Per salire alla contrada di Boscalone ci si incammina per l’antico sentiero che salendo da Rudino, dopo aver attraversato la piccola valletta, sale ripido fino all’ingresso delle prime case. Il cascinale contadino da circa 40 anni è disabitato: è frequentato periodicamente dai proprietari per l’ordinaria manutenzione. La strada carrozzabile appena costruita su iniziativa privata, faciliterà i lavori di ristrutturazione programmati dai proprietari del cascinale.

Culo d’Asino, posta tra la Valle di Naso e la val Rudino, alle pendici di un colle che assomiglia molto al fondo schiena dell’asino, questo appunto la derivazione del nome. Gruppo di case poste a 772 metri di altitudine in bella psizione e risalente al ‘600/’700. Le facciate in sasso, gli spigoli, i tetti in coppi, alcune lobbie in legno e le scale in pietra per l’accesso al fienile, sono gli aspetti caratteristici di questa piccola contrada. Sulla mulattiera che sale a Ca’ Donzelli, inserita in un alto muro a secco di terrazzamento, compare una splendida fontana in pietra, che si alimenta alla sorgente del ‘Fontà’. L’arcata in pietra che protegge la fontana è di un’architettura tipica del Cinquecento.; attiguo alla fontana, ma più in basso, l’abbeveratoio, anch’esso in pietra.

altre contrade del borgo di Cerro che si incontrano, salendo da Brembilla: Cadamone, situata sulle prime asperità del fondovalle, era citata nei censuari vescovili, sotto il nome di ‘Adamonibus’, già nel 1312. I numerosi terrazzamenti testimoniano la grandezza dei terreni coltivi un tempo della zona. Pelacò, casa contadina, posta in posizione soleggiata, gode del panorama sulla Valle e il centro di Brembilla, risalente al ‘600.

Chigavacca (Chidèaca), casa contadina situata in posizione anch’essa soleggiata sul primo falsopiano della mulattiera che da Ponte Lambro di Brembilla sale al Cerro. Il nome della contrada allude al luogo di sosta per le mucche nella salita verso il borgo di Cerro.

Fustinone (Fustinù), collocata sul primo colle a nord di Cadamone, risale al ‘500/’600. Ghiolo, casa contadina tra la Val Rudino e la valletta di Boscalone, sulle pendici del colle che si innalza dalla contrada di Malvesuta. L’antica casa si sviluppa lineamnte e guarda il versante del borgo di Cerro Foppa. I loggiati in legno, il tetto in coppi, gli spigoli in pietra e la data ‘1742’ incisa sono gli elementi più suggestivi. E’ stata ristrutturata con buon gusto da proprietari milanesi, che vi abitano.

Fienili del Cerro, contrada a 872 metri di altitudine all’inizio della salita al Pizzo Cerro, costeggiata, sul lato destro, dalla mulattiera che sale al borgo di Catremerio. Il nome riporta alle costruzioni (Fienili) per il ricovero del foraggio. Caratteristica delle costruzioni è l’arrotondamento degli spigoli per permettere ai contadini di passare facilmente negli stretti vicoli con le ‘sdirne’, cariche di fieno.

tratto da: “Brembilla-Viaggio nelle 141 contrade” Ferrari Editrice