Museo Mineralogico (Oltre il Colle) – Tutti i giorni su richiesta
Telefono: 0345.95313 – Ingresso euro 2,5
La Mostra Mineralogica di Zorzone è stata inaugurata nel 1994, sebbene fin dal 1970 esisteva in embrione in un locale privato. È sita nei locali dell’ex Scuole Elementare di Zorzone. L’idea di concepire il Museo è sorta dall’intenzione di ricordare l’attività lavorativa principale di tutto il comune di Oltre il Colle, attività cessata nel 1980 con la chiusura delle Miniere. Il Museo è strutturato su tre piani che evidenziano tre settori ben precisi. Al piano terra troviamo la sezione della miniera che, a partire da Leonardo da Vinci al 1980, illustra l’attività con pannelli ed attrezzature minerarie compresa la ricostruzione dell’entrata di un cunicolo a grandezza naturale ; al primo piano è collegata la sezione espositiva di minerali e fossili (500 reperti locali, 1600 minerali di tutto il mondo e 450 fossili) e al secondo piano si trova il settore multimediale con materiale audiovisivo e sala riunioni.
La Sezione dei Minerali – Museo dei minerali a Zorzone Oltre il Colle
In questa sezione sono esposti oltre 2.000 minerali (di cui 500 reperti locali e gli altri provenienti da tutto il mondo) e 450 fossili. Particolare interesse mineralogico rivestono i minerali locali: galena (solfuro di piombo), blenda (solfuro di zinco), plattnerite, smithsonite, bournonite, malachite, wulfenite, enimorfite, idrozincite e auricalcite. Accanto ad essi troviamo anche flourite, pirite, quarzo, gesso, stalattiti e stalagmiti.
Centinaia sono poi gli esemplari di minerali italiani e stranieri provenienti da scambi amatoriali: agate e ametiste dal Brasile e di altri paesi, rose del deserto della Costa d’Avorio, quarzi della Libia e degli Stati Uniti, linarite del Congo, calamina della Turchia, rose di ferro della Svizzera, lava dell’Etna e del Vesuvio, salgemma di Sicilia, ocra dell’Elba, acque marine della Valtellina, pirite, cristalli di fluorite e di calcite, ematite, antimonite, bissolite,e tanti altri. In una vetrina a parte sono esposti alcuni minerali fluorescenti dagli stupendi colori. Accanto ai minerali troviamo poi numerosi fossili ritrovati soprattutto sulle montagne della Val Brembana ma con esemplari provenienti anche da tutto il mondo: ammoniti, gasteropodi, lamellibranchi, folidofoli, ricci marini, felci del Marocco ecc…
La Sezione della Miniera – Museo dei minerali a Zorzone Oltre il Colle
In questa sezione viene raccontata ai visitatori la storia dell’Arera, attraverso vetrine, pannelli ed attrezzature minerarie, compresa la ricostruzione dell’entrata di un cunicolo a grandezza naturale. Al centro della sala del Museo dei minerali di Zorzone Oltre il Colle, sta una grande caricatrice pneumatica (pachèra) su binari di miniera utilizzata per caricare i carrelli di minerale. Accanto ad essa un vagoncino per il trasporto degli operai (carèl).
Tra gli utensili troviamo mazze, martelli, punte, fioretti, lampade ad olio ed acetilene, caschi, maschere antipolvere, bussola e gerletto. Ancora tra le macchine alcune perforatrici con modelli che vanno dal 1925 al 1960, una vecchia moto meccanica e una “marmotta” o esploditore con diversi tipi di esplosivo. In una speciale vetrina ecco poi una raccolta di lettere e documenti appartenuti alle società minerarie succedutesi nel tempo, buste paga, libretti di lavoro e libretti degli infortuni. Alle pareti sono poi esposti una serie di pannelli sull’attività mineraria per argomenti ordinati cronologicamente. Si parte dalla rappresentazione topografica dell’Arera opera di Leonardo da Vinci, tratta dal foglio 12410 della raccolta dei duchi di Winsdsor.
L’ipotesi è che Leonardo abbia visitato l’anfiteatro dominato dalle cime Menna, Arera, Grem ed Alben tra il 1506 e il 1507. Seguono una serie di pannelli dedicati alle metodologie di lavoro nel tempo, al lavoro nella miniera con foto d’epoca, ai mezzi di trasporto e al trattamento esterno, ai piani topografici delle miniere dell’Arera, alla protettrice dei minatori Santa Barbara, alla crisi e alla chiusura delle miniere con una raccolta di articoli dei quotidiani dell’epoca. Altri pannelli sono dedicati ai vecchi minatori con decine di fotografie (tra cui quelle di numerose vittime della miniera), ai canti e alle poesie della miniera e all’archeologia industriale con foto dei forni e dei silos.